USA 2009: West e Grandi Parchi
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Soligor2.8
Marianna
iljap
Carlo
dino.boffa
gecophotography
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USA 2009: West e Grandi Parchi
Ciao a tutti e ben tornati dalle vacanze, per chi è già tornato!
Ho messo insieme un po' di materiale del nostro viaggio di quest'estate. Provo a pubblicare una specie di reportage!
Ancora una volta sulle lunghe strade degli Stati Uniti d’America. On the road attraverso il west, attraverso distese infinite e paesaggi che cambiano in continuazione. Attraverso i grandi parchi e le riserve indiane. E’ una terra che non smette mai di sorprendere, sono strade che non finiscono. Abbiamo iniziato il nostro viaggio da Los Angeles, passando poi per Las Vegas e da qui ai grandi parchi cominciando con la Death Valley. Abbiamo percorso circa 7000 km in 23 giorni. Il periodo è stato a cavallo tra luglio ed agosto.
“Badwater Basin”
La Death Valley è la prima delle nostre importanti tappe. E’ un luogo che va realmente oltre a quello che avevamo immaginato. Geograficamente la maggior parte di superficie della Death Valley si trova nello stato della California. La particolarità è che tutta la valle è posizionata ad 86m sotto il livello del mare. Il clima è veramente torrido ma mai quanto le afose estati europee, nonostante la temperatura durante la nostra visita fosse di 54° centigradi (alle 9 del mattino). Il bacino delle “acque sporche” è situato nel punto più basso della valle. Qui, dal sottosuolo, sgorga acqua fresca che appena arriva in superficie evapora lasciando solo i propri sali minerali. Ecco perché il fondo della valle è costituito da un’infinita distesa salina. La sensazione di “assenza di vita” è comunque sempre presente ed un minimo inquietante. Un buon punto per soggiornare nelle vicinanze della valle è la modesta cittadina di Beatty, qui troverete qualche motel ed un vero saloon in perfetto stile western, lasciato intatto nel tempo, dove potrete mangiare ottime bistecche seduti accanto allo sceriffo.
“Vista dall’alto della Death Valley”

“Devil’s golf course”
E’ una distesa pianeggiante di sali minerali chiamata “Campo da Golf del Diavolo” nel 1934 quando una guida del parco disse: “qui solo il diavolo potrebbe giocare a golf”.
Lasciamo la valle della morte per arrivare nel parco nazionale del Grand Canyon. Certo, ci sono voluti molti anni ma quello che è riuscito fare qui il fiume Colorado è veramente incredibile. Con determinazione è andato dritto, senza cercare il percorso più semplice, scavando le montagne e lasciandoci oggi questo immenso canyon. Anche in questo caso il perché delle origini non è ben chiaro. Nel nostro piccolo continuiamo a chiederci perché sulle nostre alpi i fiumi ed i ghiacciai abbiano formato le valli e non dei canyon! Sicuramente una spiegazione geologica potrebbe aiutarci a capire ma preferiamo rimanere a bocca aperta di fronte a questa meraviglia della natura.

“Grand Canyon National Park”
Qui per i più coraggiosi è possibile scendere nel canyon a dorso di mulo. L’unico problema è che i muli sono abituati a camminare sul ciglio dei crepacci quindi, almeno per quanto ci riguarda, abbiamo rinunciato! Una più comoda alternativa (anche se meno avventurosa) potrebbe essere quella di partire in elicottero fino al fondo del canyon e qui in canoa navigare il Colorado.
Lasciamo il Grand Canyon per dirigerci verso il Bryce Canyon National Park, nello stato dello Utah. La struttura di questo canyon è molto diversa dal precedente: si tratta infatti di un enorme anfiteatro originatosi dall'erosione del settore orientale dell'altopiano Paunsaugunt. Il Bryce Canyon è celebre per i caratteristici pinnacoli, gli hoodoos, prodotti dall'erosione delle rocce sedimentarie fluviali. Qui con, pochi dollari, abbiamo prenotato un giro a cavallo di due ore (alla mattina) ed è stata un’esperienza indimenticabile, vivamente consigliata per godere in pieno delle meraviglie del parco. Le passeggiate a cavallo sono adatte sia agli esperti che ai principianti. Ovviamente, sella all’americana!
“Bryce Canyon National Park”
All’alba si riparte, prossima tappa la riserva indiana Navajo e più precisamente il Monument Valley Tribal Park.
Questa terra è rimasta di “propietà” Navajo che ne gestiscono ancora oggi il parco. Non si tratta infatti di un parco nazionale e questa differenza è molto evidente una volta entrati nella riserva. Ma andiamo con ordine.

“Forrest Gump Hill”
Nel celebre e omonimo film, Forrest Gump finì la sua corsa su questa collina. Sullo sfondo l’imponenza della Monument Valley.

“Monument Valley Tribal Park”
Dopo essere stati accolti all’ingresso da due indiani ci dirigiamo subito, in macchina, sulla “scenografic road”. E’ una strada sterrata di circa 14 km, prevalentemente ricoperta di sabbia rossa, che ci ha permesso di vivere la valle dal suo interno. Al ritorno abbiamo notato un ranch di indiani ed anche in questo caso abbiamo optato per un giro a cavallo. La guida indiana ci ha portato dove le macchine non possono arrivare, ha cantato per noi e le montagne restituivano l’echo. Dimentichiamo in fretta la popolarità della valle, dovuta anche ai molti film girati qui, per rimanere senza parole e con la mente completamente avvolta da questa irreale scenografia.

“Un particolare della Monument Valley”
Si riparte, destinazione Arches National Park. Punto di accesso più vicino la moderna cittadina di Moab.
Una visita veloce agli archi più importanti ed un picnic in una delle tante zone attrezzate. Le formazioni rocciose tanto particolari quanto instabili. La lenta azione erosiva del vento continua ancora oggi e tanti archi stanno crollando. L’ultimo crollo risale infatti solo all’anno scorso.

“Arches National Park”
Approfittiamo del bel tempo e della piscina del motel per un po’ di relax. Domani la tappa sarà lunga, destinazione Yellowstone National Park, attraverso il Grand Teton.
Arriviamo in serata, dopo un paio di tempeste estive, nella nostra “cabina del pioniere”. Uno dei lodge presenti nel parco, in questo caso proprio a ridosso dello Yellowstone Lake.
E’ la seconda volta che visitiamo questo parco e non sarà l’ultima. Credo sia assolutamente, in un qualunque giro dei parchi, una meta che non può essere persa. E’ un ecosistema completo, unico. E’ una terra in continuo movimento, un enorme cratere del quale ancora oggi, a distanza di milioni di anni, possiamo osservare le conseguenze dell’esplosione: gayser, pozze sulfuree, canyon, vegetazione, foreste pietrificate, grotte che eruttano fango. Qui tutto ha dell’incredibile. Tre anni fa ci era stato detto da un ranger che il parco cambia ogni anno è indubbiamente ci ha lasciato un po’ scettici ma un mese fa non abbiamo potuto fare altro che constatare che è veramente così. Un esempio: il “vecchio fedele” gayser Old Faithful non ha più (almeno al momento della nostra visita) la stessa potenza e la stessa regolarità. Il Mud Vulcano, una grosso bacino di fango che viene in superficie dal sottosuolo, ha aumentato in modo significante la propria temperatura. Viene da chiedersi cosa succederà nei prossimi anni trascurando, per ovvie ragioni, la teoria più accreditata: se il vulcano dovesse esplodere nuovamente buona parte degli Stati Uniti verrebbe cancellata. Certo, noi non ci saremo e forse non è neanche il caso di pensarci. Oggi è così, sempre che le foto possano rendere giustizia.
“Bisonte tra la nebbia del mattino”

“Particolare dello Yellowstone river”

“I colori di Yellowstone, dopo la nebbia”
“Yellowstone Lake, panoramica”
“Acque colorate dai batteri”

“Mammoth Hot Spring”

“Mammoth Hot Spring”
“Un raro orso Grizzly”

“Cucciolo di orso Grizzly”
E con tanta nostalgia, anche questa volta è ora di ripartire. Qualche giorno a San Francisco prima di ritornare in Italia.
"San Francisco, Golden Gate Bridge"
San Francisco - “Fuga da Alcatraz”
“Una macchina veloce, l'orizzonte lontano.....e una donna da amare alla fine della strada.”
Jack Kerouac - On The Road
Spero di essere riuscito a raccontare il viaggio anche se solo con una selezione di foto. Se riesco nei prossimi giorni proverò a mettere qualche altra foto.
E Se qualcuno volesse vedere anche le foto montate insieme con le musiche di viaggio:
USA 2009, Slideshow - West e Grandi Parchi
Ovviamente ogni commento è ben accetto! E se qualcuno avesse bisogno di info sul viaggio, massima disponibilità!
A presto!
ciao, Gianluca ed Elisabetta
Ho messo insieme un po' di materiale del nostro viaggio di quest'estate. Provo a pubblicare una specie di reportage!
Ancora una volta sulle lunghe strade degli Stati Uniti d’America. On the road attraverso il west, attraverso distese infinite e paesaggi che cambiano in continuazione. Attraverso i grandi parchi e le riserve indiane. E’ una terra che non smette mai di sorprendere, sono strade che non finiscono. Abbiamo iniziato il nostro viaggio da Los Angeles, passando poi per Las Vegas e da qui ai grandi parchi cominciando con la Death Valley. Abbiamo percorso circa 7000 km in 23 giorni. Il periodo è stato a cavallo tra luglio ed agosto.
“Badwater Basin”
La Death Valley è la prima delle nostre importanti tappe. E’ un luogo che va realmente oltre a quello che avevamo immaginato. Geograficamente la maggior parte di superficie della Death Valley si trova nello stato della California. La particolarità è che tutta la valle è posizionata ad 86m sotto il livello del mare. Il clima è veramente torrido ma mai quanto le afose estati europee, nonostante la temperatura durante la nostra visita fosse di 54° centigradi (alle 9 del mattino). Il bacino delle “acque sporche” è situato nel punto più basso della valle. Qui, dal sottosuolo, sgorga acqua fresca che appena arriva in superficie evapora lasciando solo i propri sali minerali. Ecco perché il fondo della valle è costituito da un’infinita distesa salina. La sensazione di “assenza di vita” è comunque sempre presente ed un minimo inquietante. Un buon punto per soggiornare nelle vicinanze della valle è la modesta cittadina di Beatty, qui troverete qualche motel ed un vero saloon in perfetto stile western, lasciato intatto nel tempo, dove potrete mangiare ottime bistecche seduti accanto allo sceriffo.
“Vista dall’alto della Death Valley”

“Devil’s golf course”
E’ una distesa pianeggiante di sali minerali chiamata “Campo da Golf del Diavolo” nel 1934 quando una guida del parco disse: “qui solo il diavolo potrebbe giocare a golf”.
Lasciamo la valle della morte per arrivare nel parco nazionale del Grand Canyon. Certo, ci sono voluti molti anni ma quello che è riuscito fare qui il fiume Colorado è veramente incredibile. Con determinazione è andato dritto, senza cercare il percorso più semplice, scavando le montagne e lasciandoci oggi questo immenso canyon. Anche in questo caso il perché delle origini non è ben chiaro. Nel nostro piccolo continuiamo a chiederci perché sulle nostre alpi i fiumi ed i ghiacciai abbiano formato le valli e non dei canyon! Sicuramente una spiegazione geologica potrebbe aiutarci a capire ma preferiamo rimanere a bocca aperta di fronte a questa meraviglia della natura.

“Grand Canyon National Park”
Qui per i più coraggiosi è possibile scendere nel canyon a dorso di mulo. L’unico problema è che i muli sono abituati a camminare sul ciglio dei crepacci quindi, almeno per quanto ci riguarda, abbiamo rinunciato! Una più comoda alternativa (anche se meno avventurosa) potrebbe essere quella di partire in elicottero fino al fondo del canyon e qui in canoa navigare il Colorado.
Lasciamo il Grand Canyon per dirigerci verso il Bryce Canyon National Park, nello stato dello Utah. La struttura di questo canyon è molto diversa dal precedente: si tratta infatti di un enorme anfiteatro originatosi dall'erosione del settore orientale dell'altopiano Paunsaugunt. Il Bryce Canyon è celebre per i caratteristici pinnacoli, gli hoodoos, prodotti dall'erosione delle rocce sedimentarie fluviali. Qui con, pochi dollari, abbiamo prenotato un giro a cavallo di due ore (alla mattina) ed è stata un’esperienza indimenticabile, vivamente consigliata per godere in pieno delle meraviglie del parco. Le passeggiate a cavallo sono adatte sia agli esperti che ai principianti. Ovviamente, sella all’americana!
“Bryce Canyon National Park”
All’alba si riparte, prossima tappa la riserva indiana Navajo e più precisamente il Monument Valley Tribal Park.
Questa terra è rimasta di “propietà” Navajo che ne gestiscono ancora oggi il parco. Non si tratta infatti di un parco nazionale e questa differenza è molto evidente una volta entrati nella riserva. Ma andiamo con ordine.

“Forrest Gump Hill”
Nel celebre e omonimo film, Forrest Gump finì la sua corsa su questa collina. Sullo sfondo l’imponenza della Monument Valley.

“Monument Valley Tribal Park”
Dopo essere stati accolti all’ingresso da due indiani ci dirigiamo subito, in macchina, sulla “scenografic road”. E’ una strada sterrata di circa 14 km, prevalentemente ricoperta di sabbia rossa, che ci ha permesso di vivere la valle dal suo interno. Al ritorno abbiamo notato un ranch di indiani ed anche in questo caso abbiamo optato per un giro a cavallo. La guida indiana ci ha portato dove le macchine non possono arrivare, ha cantato per noi e le montagne restituivano l’echo. Dimentichiamo in fretta la popolarità della valle, dovuta anche ai molti film girati qui, per rimanere senza parole e con la mente completamente avvolta da questa irreale scenografia.

“Un particolare della Monument Valley”
Si riparte, destinazione Arches National Park. Punto di accesso più vicino la moderna cittadina di Moab.
Una visita veloce agli archi più importanti ed un picnic in una delle tante zone attrezzate. Le formazioni rocciose tanto particolari quanto instabili. La lenta azione erosiva del vento continua ancora oggi e tanti archi stanno crollando. L’ultimo crollo risale infatti solo all’anno scorso.

“Arches National Park”
Approfittiamo del bel tempo e della piscina del motel per un po’ di relax. Domani la tappa sarà lunga, destinazione Yellowstone National Park, attraverso il Grand Teton.
Arriviamo in serata, dopo un paio di tempeste estive, nella nostra “cabina del pioniere”. Uno dei lodge presenti nel parco, in questo caso proprio a ridosso dello Yellowstone Lake.
E’ la seconda volta che visitiamo questo parco e non sarà l’ultima. Credo sia assolutamente, in un qualunque giro dei parchi, una meta che non può essere persa. E’ un ecosistema completo, unico. E’ una terra in continuo movimento, un enorme cratere del quale ancora oggi, a distanza di milioni di anni, possiamo osservare le conseguenze dell’esplosione: gayser, pozze sulfuree, canyon, vegetazione, foreste pietrificate, grotte che eruttano fango. Qui tutto ha dell’incredibile. Tre anni fa ci era stato detto da un ranger che il parco cambia ogni anno è indubbiamente ci ha lasciato un po’ scettici ma un mese fa non abbiamo potuto fare altro che constatare che è veramente così. Un esempio: il “vecchio fedele” gayser Old Faithful non ha più (almeno al momento della nostra visita) la stessa potenza e la stessa regolarità. Il Mud Vulcano, una grosso bacino di fango che viene in superficie dal sottosuolo, ha aumentato in modo significante la propria temperatura. Viene da chiedersi cosa succederà nei prossimi anni trascurando, per ovvie ragioni, la teoria più accreditata: se il vulcano dovesse esplodere nuovamente buona parte degli Stati Uniti verrebbe cancellata. Certo, noi non ci saremo e forse non è neanche il caso di pensarci. Oggi è così, sempre che le foto possano rendere giustizia.
“Bisonte tra la nebbia del mattino”

“Particolare dello Yellowstone river”

“I colori di Yellowstone, dopo la nebbia”
“Yellowstone Lake, panoramica”
“Acque colorate dai batteri”

“Mammoth Hot Spring”

“Mammoth Hot Spring”
“Un raro orso Grizzly”

“Cucciolo di orso Grizzly”
E con tanta nostalgia, anche questa volta è ora di ripartire. Qualche giorno a San Francisco prima di ritornare in Italia.
"San Francisco, Golden Gate Bridge"
San Francisco - “Fuga da Alcatraz”
“Una macchina veloce, l'orizzonte lontano.....e una donna da amare alla fine della strada.”
Jack Kerouac - On The Road
Spero di essere riuscito a raccontare il viaggio anche se solo con una selezione di foto. Se riesco nei prossimi giorni proverò a mettere qualche altra foto.
E Se qualcuno volesse vedere anche le foto montate insieme con le musiche di viaggio:
USA 2009, Slideshow - West e Grandi Parchi
Ovviamente ogni commento è ben accetto! E se qualcuno avesse bisogno di info sul viaggio, massima disponibilità!
A presto!
ciao, Gianluca ed Elisabetta
gecophotography- stagista loggione
- Numero di messaggi : 48
Re: USA 2009: West e Grandi Parchi
GRAZIE VERAMENTE RAGAZZI PER QUESTO RACCONTO!
LE FOTO SONO BELLISSIME .
SICURAMENTE AVRETE ANCHE ALTRE FOTO DI REPORTAGE SULLE PERSONE E SITUAZIONE VISSUTE DURANTE IL VIAGGIO.
MI PIACEREBBE VERAMENTE VEDERE TUTTO MAGARI ORGANIZZANDO UNA SERA ALLE OFFICINE.
BRAVISSSSSSSSIMIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!
LE FOTO SONO BELLISSIME .
SICURAMENTE AVRETE ANCHE ALTRE FOTO DI REPORTAGE SULLE PERSONE E SITUAZIONE VISSUTE DURANTE IL VIAGGIO.
MI PIACEREBBE VERAMENTE VEDERE TUTTO MAGARI ORGANIZZANDO UNA SERA ALLE OFFICINE.
BRAVISSSSSSSSIMIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!
dino.boffa- stagista loggione
-
Numero di messaggi : 175
Età : 75
Località : VILLATA
Re: USA 2009: West e Grandi Parchi
Sono rimasto incantato. Quelle panoramiche sono spettacolari. Complimenti ragazzi.
Ciao
Ciao
Re: USA 2009: West e Grandi Parchi
Gran bel reportage sia fotografico che descrittivo... peccato che qui sul forum si possa godere poco delle panoramiche che risultano troppo piccine. Ammetto di non aver ancora visualizzatolo slide show ma questa sera rimedierò!
Spero di vederle in grande una sera alle officine!
Bravi!
Spero di vederle in grande una sera alle officine!
Bravi!
Re: USA 2009: West e Grandi Parchi
Ciao a tutti!
Grazie ragazzi! Siamo contenti che il foto-racconto vi piaccia.
Dino, in effetti si... di foto ne abbiamo fatte molte di più (circa 1400) e questa è una selezione di 20. In realtà molte sono scatti ripetuti o molto simili, o che non trasmettono molto. Altri invece, effettivamente, potrebbero completare il racconto. Per quanto riguarda le persone, non ne abbiamo fotografate molte questa volta. Anzi, a dire il vero... credo nessuna! Credimi, quando ti trovi in questi posti rimani veramente di pietra e non riesci a fare altro che concentrarti su quello che hai di fronte... prendi la macchina e scatti... mentre sai già che comunque sarà difficile per una fotografia trasmettere le stesse sensazioni. Mi sono reso conto che fotografare un paesaggio così è mooooooolto più difficile che cogliere una bella espressione di una persona. Ma c'è ancora tanto da imparare.
Jap, le panoramiche è vero andrebbero viste più grosse. Appena possibile le pubblicherò sul nostro sito. Oppure, ben felici di proiettarle alle officine. In realtà le ho anche mandante a stampare in formato 180cm ma sarebbe un po' difficile portarle dietro!
Ciao Carlo, grazie per i complimenti e per essere passato dal post. A presto!
Buona giornata a tutti!! E ovviamente qualunque altra critica (anche cattiva) è ben accetta!
Gianluca
Grazie ragazzi! Siamo contenti che il foto-racconto vi piaccia.
Dino, in effetti si... di foto ne abbiamo fatte molte di più (circa 1400) e questa è una selezione di 20. In realtà molte sono scatti ripetuti o molto simili, o che non trasmettono molto. Altri invece, effettivamente, potrebbero completare il racconto. Per quanto riguarda le persone, non ne abbiamo fotografate molte questa volta. Anzi, a dire il vero... credo nessuna! Credimi, quando ti trovi in questi posti rimani veramente di pietra e non riesci a fare altro che concentrarti su quello che hai di fronte... prendi la macchina e scatti... mentre sai già che comunque sarà difficile per una fotografia trasmettere le stesse sensazioni. Mi sono reso conto che fotografare un paesaggio così è mooooooolto più difficile che cogliere una bella espressione di una persona. Ma c'è ancora tanto da imparare.
Jap, le panoramiche è vero andrebbero viste più grosse. Appena possibile le pubblicherò sul nostro sito. Oppure, ben felici di proiettarle alle officine. In realtà le ho anche mandante a stampare in formato 180cm ma sarebbe un po' difficile portarle dietro!
Ciao Carlo, grazie per i complimenti e per essere passato dal post. A presto!
Buona giornata a tutti!! E ovviamente qualunque altra critica (anche cattiva) è ben accetta!
Gianluca
gecophotography- stagista loggione
- Numero di messaggi : 48
Re: USA 2009: West e Grandi Parchi
"""""Mi sono reso conto che fotografare un paesaggio così è mooooooolto più difficile che cogliere una bella espressione di una persona"""""
Bravissimi ragazzi, una selezione di foto davvero emozionante...capisco ciò che dite circa la difficoltà di far rendere in foto paesaggi del genere..la seconda ad esempio della Death Valley pur essendo una foto straordinaria, rende poca giustizia a quel miraggio tremolante di ricchezze, di mistero e di morte (per fare una citazione) che si percepisce dal vivo...
E che dire dei Ghost Village che si incontrano durante l'attraversamento del deserto...da rabbrividire...
Stupende le immagini dello Yellowstone!! ragazzi attendiamo di vedere le altre foto al cifolo...
Un viaggio davvero ricco di emozioni e ben raccontato!!!
Bravissimi ragazzi, una selezione di foto davvero emozionante...capisco ciò che dite circa la difficoltà di far rendere in foto paesaggi del genere..la seconda ad esempio della Death Valley pur essendo una foto straordinaria, rende poca giustizia a quel miraggio tremolante di ricchezze, di mistero e di morte (per fare una citazione) che si percepisce dal vivo...
E che dire dei Ghost Village che si incontrano durante l'attraversamento del deserto...da rabbrividire...
Stupende le immagini dello Yellowstone!! ragazzi attendiamo di vedere le altre foto al cifolo...
Un viaggio davvero ricco di emozioni e ben raccontato!!!
Marianna- stagista loggione
-
Numero di messaggi : 147
Età : 45
Re: USA 2009: West e Grandi Parchi
Ragazzi, devvero complimenti.
Avevo dato un veloce scorcio alle foto quando le avevate messe, ed ero rimasto a bocca aperta.
Spero davvero che possiate organizzare una serata alle officine, così da poterle commentare insieme
Avevo dato un veloce scorcio alle foto quando le avevate messe, ed ero rimasto a bocca aperta.
Spero davvero che possiate organizzare una serata alle officine, così da poterle commentare insieme
Soligor2.8- Moderatore
-
Numero di messaggi : 378
Età : 39
Località : Spazio, ultima frontiera.
Re: USA 2009: West e Grandi Parchi
Marianna, sbaglio o si tratta di Richard Lingenfelter? Grazie per i complimenti... a tutti!
Che dire, sarebbe un piacere poterle commentare con voi alle officine! Organizziamo!
buona notte,
Gianluca
Che dire, sarebbe un piacere poterle commentare con voi alle officine! Organizziamo!
buona notte,
Gianluca
gecophotography- stagista loggione
- Numero di messaggi : 48
Re: USA 2009: West e Grandi Parchi
mi raccomando,uno slide fatto con proshow producer e 8 secondi per ogni foto!!!!
me le voglio godere bene bene tutte anke se dura 1 ora!!!
Scherzo naturalmente. Complimenti.... che dire :-)
me le voglio godere bene bene tutte anke se dura 1 ora!!!
Scherzo naturalmente. Complimenti.... che dire :-)
Domenico Patti- stagista loggione
-
Numero di messaggi : 104
Età : 57
Località : Borgo Vercelli
Re: USA 2009: West e Grandi Parchi
ma che stiamo scherzando??
siamo uomini o caporali!!?
OBBLIGO DI SLIDE SHOW (musicato dal vivo da bluesman nostrani e accompagnato da pannocchie arrostite e birra ghiacciata)
...esagero...?
siamo uomini o caporali!!?
OBBLIGO DI SLIDE SHOW (musicato dal vivo da bluesman nostrani e accompagnato da pannocchie arrostite e birra ghiacciata)
...esagero...?
Re: USA 2009: West e Grandi Parchi
heheheh grande idea!! Magari jam session blues (io posso dare il mio contributo con la chitarra!) Solo una cosa... ho scoperto che gli slide show non è che mi vengano tanto bene. Ho provato ma secondo me non rende tanto... forse perchè su ogni foto ci sarebbe qualcosa da dire...
Ho provato con ProShow ma (sarà per la scarsa affinità con il mezzo) sono diventato matto... in effetti può fare tantissime cose molto belle ma ho la sensazione che se non si è più che capaci alla fine si "sminuisce" il soggetto fotografico. Per capace intendo proprio l'abilità di montare tutto insieme nel modo giusto, non solo i tecnicismi del software.
Cmq, in un modo o nell'altro organizziamo!
Certo, bisognerebbe suonare un po' di country ma forse è più semplice un po' di improvvisazione blues! :-)
ciaoooo
Ho provato con ProShow ma (sarà per la scarsa affinità con il mezzo) sono diventato matto... in effetti può fare tantissime cose molto belle ma ho la sensazione che se non si è più che capaci alla fine si "sminuisce" il soggetto fotografico. Per capace intendo proprio l'abilità di montare tutto insieme nel modo giusto, non solo i tecnicismi del software.
Cmq, in un modo o nell'altro organizziamo!
Certo, bisognerebbe suonare un po' di country ma forse è più semplice un po' di improvvisazione blues! :-)
ciaoooo
gecophotography- stagista loggione
- Numero di messaggi : 48
Re: USA 2009: West e Grandi Parchi
Prima di tutto complimenti per le foto...............sono bellissime.......... per la jam session blues io posso dare il mio contributo con la batteria e Marianna come cantante.....sicuramente sarà una serata indimenticabile.........ciaooooooooooooooooo
Gianni Contardi- stagista loggione
-
Numero di messaggi : 151
Età : 61
Località : Vercelli
Re: USA 2009: West e Grandi Parchi
grande Gianni!! Anche Elisabetta canta blues!! Quindi abbiamo già chitarra, batteria e due cantanti! Ora... un basso....
gecophotography- stagista loggione
- Numero di messaggi : 48
Re: USA 2009: West e Grandi Parchi
E allora abbia inizio la rassegna Cifolo in blues!
Secondo me Stefano ce lo lascerebbe fare!!
p.s. Mi riferivo proprio a Lingenfelter!
Secondo me Stefano ce lo lascerebbe fare!!
p.s. Mi riferivo proprio a Lingenfelter!
Marianna- stagista loggione
-
Numero di messaggi : 147
Età : 45
Re: USA 2009: West e Grandi Parchi
Complimenti anche da parte mia per le foto e il racconto di viaggio, le immagini che ho visto mi invogliano a partire... bravi!
elfoblu- stagista loggione
-
Numero di messaggi : 131
Età : 56
Località : PV
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